La chirurgia
dell'obesità


La cura dell'obesità grave avviene attraverso strategie come diete ipocaloriche, programmi di esercizio fisico, somministrazione di farmaci o terapie psicologiche-comportamentali: purtroppo tali trattamenti conducono in genere a scarsi risultati, risultando inefficaci a lungo termine nel 95% dei casi; il recupero del peso è praticamente la norma.
La chirurgia dell’obesità o bariatrica rappresenta ad oggi il trattamento più efficace nei pazienti con obesità severa e con il più alto rischio di malattie associate e di mortalità precoce.
Tale chirurgia si è dimostrata infatti in grado di condurre ad una riduzione della mortalità, ad un miglioramento significativo delle malattie associate, ad una prevenzione dello sviluppo di altre patologie. Il trattamento chirurgico, però, mentre da un lato conduce a risultati spesso spettacolari, dall’altro comporta inevitabilmente alcuni rischi ed effetti collaterali per il paziente stesso.
La chirurgia bariatrica deve essere considerata pertanto come l’ultima opzione terapeutica dell’obesità grave e deve essere applicata con un rigoroso rispetto delle indicazioni.
Non si tratta di chirurgia estetica (il chirurgo deve saper selezionare i pazienti, rifiutando il trattamento chirurgico, cruento, con possibili complicanze, a coloro non rientrano nelle indicazioni).
Gli scopi della chirurgia bariatrica devono viceversa essere la riduzione dei rischi di morbilità e mortalità precoce connessi allo stato di grave obesità ed il miglioramento della qualità di vita.

surgery Questo deve essere ottenuto con rischi operatori minimi e scarse complicanze a distanza e/o fallimenti sul risultato.
È quindi molto importante, ai fini della decisione per una terapia di tale tipo e per la scelta della specifica tecnica chirurgica, l’esperienza non solo del chirurgo bariatrico, ma altresì dei vari specialisti medici che contribuiscono ad ottenere il risultato migliore con i minori rischi.
I risultati sul calo di peso non possono essere valutati sulla semplice perdita assoluta espressa in Kg (in quanto troppo dipendenti dalla gravità iniziale di malattia); essi vengono invece classicamente basati sulla riduzione percentuale del sovrappeso iniziale (Excess Weight Loss, ovvero EWL %, della terminologia anglosassone), oscillando in una fascia fra il 30-40 % e 70-80 %, e/o sulla riduzione percentuale rispetto al BMI iniziale; valutazioni più accurate dovrebbero però anche comprendere l’entità del miglioramento, con il calo di peso, delle patologie associate all’obesità.

INDICAZIONI ALLA
CHIRURGIA DELL'OBESITA’


I pazienti adulti affetti da obesità severa, senza risposta al trattamento dietetico, farmacologico e comportamentale, sono possibili candidati alla chirurgia bariatrica.

In particolare le indicazioni sono:

  • BMI > 40 kg/m2 (o BMI 35-40, in presenza di malattie associate suscettibili di miglioramento con il calo ponderale)
  • Età compresa tra 18 e 65 anni;
  • Obesità di durata superiore ai 5 anni
  • Dimostrato fallimento di precedenti tentativi di perdere peso e/o di mantenere la perdita di peso con tecniche non chirurgiche;
  • Consapevolezza dei rischi dell’intervento e delle regole alimentari e delle terapie postoperatorie
  • Piena disponibilità ai controlli post-operatori.

Le controindicazioni classiche sono viceversa:

  • Controindicazioni psichiatriche certificate all’intervento;
  • Alcolismo e dipendenza da sostanze attiva;
  • Presenza di malattie con ridotta aspettativa di vita;
  • Pazienti inabili a prendersi cura di se stessi e senza adeguato supporto familiare e sociale.

Interventi per
Grave obesità


Le procedure di chirurgia bariatrica possono essere classificate come restrittive, malassorbitive, o una combinazione delle due.

Procedure restrittive
Sono ideate per diminuire la quantità di apporto calorico, per azione prevalentemente meccanica, riducendo il volume di cibo introdotto.
Sono considerate in tale categoria la sleeve gastrectomy ed il bendaggio gastrico.

Procedure malassorbitive
Bypassando una grande porzione intestinale, riducono la quantità di assorbimento calorico. Si tratta essenzialmente della diversione biliopancreatica.

Procedure cosiddette miste (o ad azione prevalentemente funzionale)
Combinano restrizione e malassorbimento in percentuali variabili o agiscono con meccanismi a se stanti, ovvero con azione prevalentemente funzionale.
Si identificano essenzialmente con il bypass gastrico e la sua variante bypass gastrico con unica anastomosi.



La sleeve gastrectomy rappresenta l’intervento più diffuso al mondo (53,6 %), seguita dal bypass gastrico (30,1 %) e, seppur a notevole distanza, dalla sua variante bypass gastrico con unica anastomosi (4,8 %). I bendaggi gastrici regolabili, anni fa molto diffusi, si utilizzano solo più nel 3 % dei casi, mentre le diversioni biliopancreatiche continuano ad essere pochissimo praticate, venendo adottate solo nello 0,5 % dei casi. Una procedura non chirurgica e solo temporanea è infine costituita dal pallone intragastrico.

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Il Prof. Toppino esegue interventi chirurgici con le seguenti modalità e presso le seguenti strutture:
  • con Servizio Sanitario Nazionale:
    • Per chirurgia obesità: Ospedale "IRCCS Galeazzi-Sant’Ambrogio”,via Cristina Belgioioso 173, 20161 Milano
    • Per chirurgia generale: Clinica"San Luca” ,Strada della Vetta 2, 10020, Pecetto (TO)

  • in Libera Professione (attività privata):
    • Casa di Cura "Fornaca di Sessant", Corso Vittorio Emanuele II 91, 10128 Torino
    • Ospedale "IRCCS Galeazzi-Sant’Ambrogio”, via Cristina Belgioioso 173, 20161 Milano
    • Clinica"San Luca”, Strada della Vetta 2, 10020, Pecetto (TO)

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